Tour de Suisse 2007

In occasione dei festeggiamenti del Centenario dell’Istituto di Lavigny, Epi-suisse ha organizzato per le persone affette da epilessia e per tutte le persone interessate una gita di tre giorni nella regione di Morges-Lavigny .

31 agosto
Il ritrovo per la partenza è a Bellinzona, per noi Ticinesi. Ci conosciamo tutti e ci ritroviamo con piacere. Durante il tragitto ci fermeremo man mano a far salire i partecipanti delle altre regioni linguistiche. A Lucerna approfittiamo dell’attesa per visitare chi   il Leone Morente, e il labirinto degli specchi,  chi il Panorama Bourbaki  ma, soprattutto, per  cominciare ad addentare i nostri panini! È mezzogiorno. Salgono in bus nuove persone, sconosciuti che accennano un timido saluto,  e palesano, come noi,  qualche titubanza, legate per lo più alle diversità linguistiche. Poi si giunge agli alloggi, presso la scuola superiore di Agraria di Morges, situata nel cuore dello splendido vigneto municipale. Prendiamo possesso delle camere e ci riuniamo nella Cafeteria per conoscerci e definire il programma per il resto della giornata. Qualcuno già si conosce, ma la maggior parte no. Si fanno dei gruppi misti che visiteranno a turno la “formaggeria”  di un maestro formaggiaio” affineur”. 

Chi si incammina a piedi, chi approfitta di un passaggio in auto ma cammin facendo si comincia anche a familiarizzare. La visita è interessante e istruttiva e il formaggiaio spiega sapientemente riuscendo a farsi capire da tutti. E la degustazione mette tutti d’ accordo: una squisitezza. La cena è prenotata al Centro di Lavigny, straordinaria struttura immersa nello splendore dei declivi costellati di vigneti. E il dopo cena è rallegrato dalla visione di una comica di Charlot: The kid, ovvero la storia struggente di un bimbo abbandonato, amato teneramente dal padre adottivo. Rientramo  agli alloggi stanchi ma contenti. Domani ci aspetta una grande giornata!

1 settembre
Dopo la colazione, sempre a gruppi, ci si incammina verso l’imbarcadero. La Galère, vecchio galeone ricostruito grazie ad un programma occupazionale, sul modello dei velieri che solcavano il Mediterraneo è lì davanti a noi, maestoso  ed imponente. Il cielo ci assiste e la giornata è splendida. La crociera lungo la costa verso Ginevra è piacevole e il comandante non manca di spiegarci tutto quanto riguarda l’imbarcazione. Si esprime in francese e tra noi c’è subito chi si mette a disposizione per tradurre. Il pranzo è libero e il ritrovo è nel primo pomeriggio per visitare una “cioccolateria”. Anche lì il “maître chocolatier”  non lesina spiegazioni e soprattutto la degustazione conquista tutti! Ma è alla sera che ci aspetta la vera sorpresa: cena con festa danzante e spettacolo, sempre a Lavigny.
Se la sera prima Charlot ci ha commosso raccontando l’amore di un padre, stasera è il mimo, che ci commuove con il suo amore di figlio, dedicando il suo bellissimo spettacolo al padre morente. Mima sapientemente le parole di canzoni che parlano di Amore, del significato del dare e ricevere, della  goia della condivisione. Come gran finale la musica e il ballo ci accomunano, giovani e meno giovani, mentre a tavola si conversa amabilmente, ognuno ben disposto all’ascolto e, appunto, proprio alla condivisione, creando un contesto di solidarietà che va ben oltre le barriere linguistiche. A malincuore ci separiamo dal bravo musicista che ha saputo creare una così bella atmosfera ma la stanchezza ci ghermisce e domani sarà un’altra giornata impegnativa.

2 settembre
Mattinata interessantissima: Il dottor Foletti, responsabile del Centro di Lavigny, ci illustra in occasione dei festeggiamenti del centenario di fondazione i passi che hanno portato alla creazione di questa magnifica struttura. Dopo una breve introduzione  c’è la visita al Centro per gli encefalogrammi. Il pranzo in comune segna l’ultima tappa a Lavigny. Nel pomeriggio ci trasferiamo a Rolle per la visita dell’ atelier di un’artista o per una passeggiata lungo il lago. Tutti i gruppi ormai si sono rimescolati e ognuno si aggrega a chi vuole in modo molto libero e spontaneo, senza nessuna demarcazione regionale. Insomma: abbiamo passato il Gottardo, abbiamo passato la Sarine, ma ci siamo sentiti a casa, in famiglia. Un grazie di cuore a tutti gli organizzatori per questa speciale opportunità.

Per i partecipanti della Svizzera italiana
Marilla