Val Bedretto 2012

A Ronco Bedretto, fuori dall’Hotel Stella alpina: “Vieni a veder, c’è una vacchetta nel bosco, il suo nome non conosco, invano la chiama il padron…” faceva più o meno la canzon...  Ci vorrebbe un bastone, per darglielo sul groppone e farla scendere. Ma fa bene il pastore a trattare così gli animali: ci sono troppi… appassionati che si divertono a ammazzarli. Fra un paio di anni apriranno la caccia anche agli stambecchi!  [E pensare che il duca di Aosta ne aveva uccisi tanti (ci sono foto con lui e centinaia di predeai suoi piedi) che si credevano oramai estinti. Ne fu trovata fortunatamente e fortuitamente una coppia, o una femmina e due maschi, o un maschio con due femmine, insomma tre, e da lì vengono tutti gli stambecchi successivi, anche quegli svizzeri.] Una grossa vacca bianconera parrebbe un toro: Ivo, con il suo telescopio, conferma. Un po’ di rosso nei pantaloni di Dominique non lo eccitano e lui se ne sta buono buono.

Rita e il sottoscritto cavaliere servente si rendono mano nella mano con gli altri in un bel prato semi-ombreggiato a consumare un regale picnic offerto dalla SeSi. La giornata è uno splendore. Lunga passeggiata, un assaggio di quella che ci attende domani. 


La Regione Ticino apre con una pagina sulla SeSi. La sera, Rita - la gioia di vivere e provocare pur nelle sue mille avversità - rompe gli indugi: ”Se non siamo venuti qui per mangiare, che cosa siamo venuti qui a fare?  Il menù della cena sembra poca cosa.
1) Formaggio dell’Alpe (= gruyère) e miele (!) + insalata (ottima) + pane fatto in casa
2) risotto e mirtilli: da leccarsi le dita! (nonostante il colore sono daltonico e non so quale fosse)
3) dessert (troppo dolci le panne cotte)
4) caffè e tisane
Katia, astemia, paga generosamente il vino ai beoni: il mondo all’incontrario. La conversazione svaria  da un argomento all’altro: i farmaci, le api, i calabroni.  Paola non vuole che Ivo parli dell’ex moglie. La chicca concerne Federico:  le sue chiavi  sono rimaste nell’auto. Il Touring Club è  lungimirante: da Airolo si complimenta per un membro a Ronco. Katia  associa  membro a chiavi e scoppia a ridere. Quando capiscono, gli altri le si associano. Poi tutti ron ron.
Alla prima colazione si decide di formare due gruppi: quello veloce e motorizzato e quello appiedato. Entrambi arriveranno alla stessa quota: 2480 s.l.m. o su di lì, ma con ore di distacco. Sauna di Rita accompagnata da Brigitte. I motorizzati  partono in tromba e arrivano al passo carrozzabile della Novena  in un batter d’occhio. Arriva Brigitte e li sprona a una passeggiatina: a un controllo antidoping Ivo è beccato con una seria overdose da Tegretol.


Gli appiedati, guidati da un inarrivabile e pulito  Dominique, giungono alla capanna del Corno-Griess. Rapido picnic con i resti di ieri. Di lì il sentiero spiana su su fino al Passo del Corno. Comincia finalmente  a uscire il sole.  La giornata si fa degna di quella di ieri. Il laghetto, ma soprattutto il Griesgletscher sono splendidi. Sembrano di cristallo: verde… il primo, bianco dorato… il secondo. Anche la pala eolica sembra estasiarsi alla loro bellezza, tanto che non si muove. Chissà se i nostri abbiatici lo vedranno ancora questo Gletscher. Il sentiero sul pendio vallesano lo si affronta con fiducia: una signora che incrociamo e che non pare essere una provetta alpinista parla con Federico: “Nein, das ist nicht schwerig, es ist wie eine Strasse. Per un po’ sì. Poi il sentiero è franato e noi non scegliamo la via facile, ma quella più diretta, quella dei camosci. Nell’ultimo tratto a Claudia vengono le vertigini e scende praticamente seduta. Dominique le trattiene per gli scarponi. Presso le auto si alza un ventaccio. La pala gira e ci saluta.

Sulla terrazza del ristorante del Passo ci si fa un po’ di bagni di sole  Infine ci separiamo. Un gruppetto, Brigitte, Claudia, e Dominique resta ancora un pochino con il nostro fotografo che si sta rimettendo.
PS Eravamo pochi, ma buoni. Le alternative erano due (o tre con il San Giacomo) che richiedevano un impegno diversificato. Auguri Ivo e alla prossima!


Giovanni