Val Piumogna? No, Preonzo e Moleno 2021

Il Boscobello è solitamente un’ambita meta estiva per gli amanti del picnic, ma quando la meteo è avversa va trovata un’alternativa.

Eh sì, perché nel 2021 anche il maltempo sembrava volerci mettere i bastoni tra le ruote. Eppure noi non ci siamo lasciati scoraggiare.
Anche se al ritrovo in quel di Giubiasco, sabato 24 luglio, il brutto temporale che imperversava non lasciava presagire nulla di buono, c’era chi asseriva che di lì a una qualche decina di chilometri, si sarebbe potuto trovare un cielo quasi sereno.
Di salire fino a Dalpe per poi dover fare retrofront non se ne parlava proprio e quindi ecco che qualcuno propone l’alternativa: una passeggiata in pianura, alla scoperta dei nuclei di Preonzo e Moleno: quest’ultimo candidato a miglior borgo della Svizzera per il 2021.
Evitato l’acquazzone, prima tappa della gita è stata a base di caffè e cornetti vicino al Pasquéi da Próns, piazza appena rinnovata, nonché inserita nel Patrimonio dei Beni protetti.
Si parte quindi per la visita del nucleo di Preonzo tra le viuzze in ciottoli, con case tipiche che sorgono a bordo strada, alcune ristrutturate, altre che lasciano trasparire un passato rurale. In lontananza si sente una cascata, ai piedi della quale una volta le massaie si recavano per fare il bucato.
Proseguendo si lascia il nucleo e si prende un sentiero che costeggia il paese fino a sbucare in prossimità di quello che la gente del posto chiama il “bagno delle pecore”. Trattasi di un recinto dove vengono riunite le pecore, per poi farle transitare in una vasca stretta e lunga piena di acqua mista a disinfettante, prima della transumanza verso l’alpe e al loro rientro a fine stagione. Poco prima del ponte che separa i due paesi (di Preonzo e Moleno) ci si imbatte in un mulino, ormai in disuso da decenni, ma che una volta era alimentato dal ruscello sottostante che veniva utilizzato per macinare la farina.
Attraversato il ponte ci si ritrova nel piccolo villaggio di Moleno, ora quartiere di Bellinzona. Anche qui troviamo diverse case ristrutturate: il moderno si  sposa armoniosamente con l’architettura di un tempo. Le viuzze sono tutte lastricate, si respira aria di tranquillità. La passeggiata prosegue verso la campagna, seguendo dapprima il ruscello che va a gettarsi nel fiume Ticino.
Ci dirigiamo in seguito verso il laghetto del Mezzodolmo, creato quale bacino di rifornimento per gli elicotteri in caso di incendio, ma molto frequentato durante le calde giornate estive dalla popolazione locale (e non) per farci il bagno. In riva al laghetto c’è chi prova a far rimbalzare i sassolini a pelo sull’acqua, due o tre rimbalzi e …splash.
Si prosegue dunque per raggiungere il punto di partenza, ammirando le montagne sovrastanti, l’imponente pizzo di Claro, il Gesero e l’ormai nota frana del Valegion.
Ridendo e scherzando si sono percorsi una decina di chilometri; il sole è ritornato a splendere e la fame inizia a farsi sentire: ci vuole proprio un piatto di spaghetti “messo su al volo” grazie all’ospitalità di una partecipante… e la gita si chiude in bellezza.