Gruyère 2017

Era giovedì quando un bel gruppo affiatato di soci della SeSi iniziava la loro gita nella zona della Gruyère. Già alle 8.45, sul piazzale della Stazione di Giubiasco, erano quasi tutti presenti: solo un socio, all’ultimo momento, si è sfortunatamente ritirato.

Il nostro autista Daniele, pronto con il suo bel “bussino” per portarci oltre Gottardo, già sistemava valigie e sacchi da montagna all’interno del bagagliaio. Non avrei mai detto che ci stesse tutto (immaginate che ognuno aveva un trolley ed un piccolo zaino, tutto moltiplicato per 13), eppure Daniele ce l’ha fatta sfruttando ogni piccolo spazio.

Fatto ciò abbiamo portato le auto al posteggio della FTIA che come da accordi avrebbe dovuto ospitare le nostre auto. Ma… come in qualsiasi cosa che si organizza, c’è sempre un imprevisto. Questa volta era la barriera del parcheggio che sarebbe dovuta essere su, ed invece era giù. Ed ora? Cosa fem?

No problem, ci pensa McGiver Daniele e trova la soluzione (top secret) per aprire la barriera. Fenomenale veramente.

Ora possiamo partire… Il viaggio è stato piacevole, la guida confortevole, la compagnia tutta da scoprire. C’erano persona che conoscevo già, altre no: per due persone era la prima esperienza di una gita SeSi.

Pausa sul Susten e a Meiringen … il tempo per un caffè, per taluni anche una fetta di torta e per due pure una sigaretta prima di ripartire, motivati e sorridenti.

Ad un certo punto, nonostante navigatore automatico e due navigatrici poco in sintonia (una diceva di andare a destra, l’altra a sinistra, ndr) abbiamo girato una decina di minuti tra due belle rotonde, ma poi il grande e collaudato autista riprende la via per la Gruyère. Purtroppo però non siamo riusciti a fare il passo dello Jaun come previsto: alcuni non se ne sono accorti, ma siamo tornati sulla strada principale, oltrepassato Berna e da lì abbiamo raggiunto la nostra soleggiata meta.

Da questo momento in poi, il nostro autista cambierà nome: da Daniele - McGiver a Daniele - Jaun (che pure gli sta bene… eheheh).

Visitiamo dapprima il castello di Gruyères che stupisce un po’ tutti noi per la storia che esso ha avuto e per lo stato ancora ottimale in cui si trova. Torniamo quindi all’hotel dove ritiriamo le chiavi delle nostre camere e ci riposiamo fino all’orario di cena.

In un ristorantino poco distante da Gruyères ci è stata riservata una bella sala dove possiamo rimanere indisturbati. Per cena riceviamo un bel filetto di carne locale alla pioda (sul tagliere) cosicché ognuno poteva cuocerla come voleva. Pure il dessert era buonissimo.

Al rientro Michele ed Ivo decidono di rientrare a piedi al fine di smaltire le calorie di troppo assunte durante la cena. Cristina e Rosmarie li accompagnano.

Notte trascorsa nel silenzio incantevole della cittadina di Gruyères, senza rumori se non quelli dei galli al mattino e di qualche campanaccio di mucca o capra o pecora…. Eravamo circondati da tanti begli animali che alle nostre latitudini non si vedono quasi più.

La colazione il giorno dopo si è svolta in compagnia ed allegria, (con tanto di minimeringhe e doppia panna immancabili!), dopodiché partiamo per Vevey che raggiungiamo dopo poco tempo. Destinazione il museo di Charly Chaplin…. Che dire, veramente un bel museo dove ricordi del vecchio cinema muto tornano alla mente.

Poi la visita alla sua villa residenza, dove si può quasi toccare il vissuto di Chaplin.

Nel tardo pomeriggio rientro all’hotel. Chi voleva poteva andare a fare due passi nel piccolo centro poco distante e, per i più golosi, godersi anche della frutta accompagnata da meringhe con doppia panna.

La sera a cena in un tipico ristorante di Gruyères abbiamo potuto assaggiare la buonissima fondue di formaggio moitié-moitié (metà vacherin, metà gruyère, entrambi formaggi tipici della regione). Ad accompagnare la serata dei giochi organizzati da Cristina e Rosmarie, che avevano l’intento di sensibilizzarci sull’alimentazione e la scoperta dei sapori. Durante tutto il corso -  soggiorno siamo stati in effetti sollecitati più volte dalle due organizzatrici: quiz e giochi e domande varie che ci hanno causato anche non pochi grattacapi…

Dopocena per chi voleva ancora due passi e ritrovo sulla terrazza panoramica dell’hotel.

Il giorno seguente, di nuovo colazione tutti assieme e poi partenza per la fabbrica di cioccolato Cailler. Un bel percorso dove si apprendono le varie fasi di raccolta e produzione del cioccolato, fino ad una degustazione finale. Infine per chi avesse voluto, c’era l’imbarazzo della scelta di quali prodotti Cailler acquistare!

Successivamente il gruppo si è diviso: una parte ha visitato il paesino di Bulle e l’altra parte si è avventurato per le gole della Jogne: a ognuno il suo, chi preferisce le gioie del palato, chi invece gode dello spettacolo della natura, nonostante sia richiesto un certo sforzo fisico. Grazie alla buona organizzazione, ciascuno ha potuto optare per la soluzione più adatta alle sue esigenze.  Ricongiungimento dei due gruppi dopo le 16.00 e rientro collettivo tramite bus all’hotel.

Anche lì c’è stato un momento “ludico-formativo”: indovinare sapori attraverso l’uso esclusivo dell’olfatto o del gusto, con una benda sugli occhi si è rivelata un’esperienza sorprendentemente…divertente.

La sera stessa siamo saliti fino alle basi del Moléson, per intenderci dove parte la cremagliera che sale in cima alla montagna; lì abbiamo incontrato una delegazione della nostra omologa associazione Eclipse, composta da 5 delegati.   E’ stato molto piacevole (ri)trovarsi, c’è stato ampio spazio per uno scambio interessante di vedute, di modi di lavorare e di intervenire a supporto dell’epilessia. Abbiamo potuto gustare un piatto tipico della “fromagerie”, piatto molto simile alla pasta dell’alpigiano. Siamo poi rientrati in hotel e taluni si sono nuovamente fermati sul terrazzo panoramico a parlare del più e del meno.

Ed è già domenica: ahimé siamo già giunti all’ultimo giorno della nostra gita. Dopo un’abbondante colazione di gruppo, riconsegnamo le stanze e con rammarico lasciamo l’hotel e la cittadina di Gruyères… cerchiamo di fissare queste immagini nella nostra mente per ricordarcele a vita. Ad aiutarci iPhone e macchine fotografiche!

Partiamo nuovamente per il Moléson. Dapprima visita alla fromagerie dove un casaro ci mostra come si produce il formaggio artigianalmente. Successivamente ci rechiamo lì vicino alla stazione di risalita e in poco tempo raggiungiamo la stazione intermedia. Nonostante l’intento di Rosmarie e Cristina di portare parte del gruppo sui sentieri fioriti del Moléson, nessuno vi aderisce preferendo la terrazza panoramica del ristorante ed un bel piatto di salumi locali.

Il tempo trascorre veloce ed è ora di scendere e riprendere la strada verso casa. Il nostro autista Daniele – Jaun, sempre professionale e rispettoso dei suoi passeggeri, prevede delle pause ove poter bere qualcosa e sgranchirsi le gambe.

Si rientra a Giubiasco verso le 21, tutti un po’ stanchi dal tour di quattro giorni.

E’stata una bella gita, accompagnata da bel tempo e belle persone: nonostante qualche difficoltà e imprevisto, che non ha peraltro intaccato la buona riuscita della gita,  ognuno di noi si porterà nel cuore un pezzettino di sole del soggiorno SeSi alla Gruyère.

Abbracci e saluti, con l’intento di rivederci alla prossima gita SeSi, con altrettanto entusiasmo: alla prossima!!